Babà al rum

Mettiamo il caso che ci venga voglia di un babà al rum, ma che un viaggio nella stupenda Napoli non sia in programma. Grazie al Bimby potremo portare un po’ della migliore tradizione culinaria partenopea direttamente nella nostra cucina, ma adesso è arrivato il momento di scoprire qualche dettaglio in più riguardo una ricetta pensata per chi ha già una certa dimestichezza con torte e dolci.

Simbolo della cucina campana, ma con forti influenze polacche e francesi, il babà si distingue per la caratteristica forma che ricorda quella di un fungo e per la deliziosa bagna che lo rende irresistibile. La tradizione vuole che sia mangiato in piedi, mentre si passeggia per le vie di Napoli o delle città dei dintorni, perché bar e pasticcerie lo servono dentro dei bicchieri di carta che rendono più pratico gustarlo come fosse uno street food. Diversi decenni fa era più comune concedersi un babà al tavolo, poggiandolo su un vassoio di cartone. Come tutte le prelibatezze, anche questa è soggetta a numerose varianti: una delle più appetitose è senza dubbio quella salata, fatta con un altro abbinamento campano d’eccellenza: friarielli e salsiccia.

A questo punto non ci resta che spendere qualche parola su come si fa il babà al rum: gli ingredienti necessari per realizzarlo sono le uova, il burro e la farina: una volta ottenuto un composto omogeneo, dovremo farlo lievitare più volte e, infine, infornarlo. Una volta pronto dovrai scegliere se gustarlo al naturale o guarnirlo.