Sembra italiano ma non è: i 10 piatti per cui siamo (ingiustamente) famosi all’estero
In Italia la cucina è un affare molto serio: è il frutto di una storia e di una tradizione lunga secoli, grazie a cui abbiamo creato un’infinità di squisite ricette esportate con successo in giro per il mondo, ma nel corso dei viaggi fino ai paesi di destinazione – soprattutto gli Stati Uniti – alcune cose sono andate storte. Basta fare una passeggiata a New York o simili per scoprire, spesso con orrore, che ci vengono attribuite una serie di pietanze... dubbie.
I motivi di tale disastro sono numerosi: soprattutto negli anni passati, procurarsi i prodotti Made in Italy era difficile e occorreva trovare dei sostituti più o meno validi direttamente in loco. A questo problema si è aggiunto il fatto che i vari passaggi delle ricette hanno subìto delle modifiche derivanti dalle contaminazioni con le culture locali. Il risultato lo possiamo vedere sedendoci in molti ristoranti d’oltreoceano; con tutta probabilità, ci troveremo davanti a qualcosa che ricorda vagamente un piatto italiano pur non essendolo, ma che, agli americani soprattutto, piace moltissimo.
L’aspetto più divertente o surreale dell’intera questione è che quando gli stranieri arrivano nel nostro paese rimangono sorpresi, quando non delusi, nello scoprire l’amara verità: che la salsa creduta italianissima non esiste affatto e che nella penisola non c’è assolutamente traccia della ricetta per cui vanno pazzi. Ecco a cosa viene associata la nostra cucina all’estero.
Fettuccine Alfredo
Lo sconcerto degli stranieri quando vengono in Italia e non trovano le fettuccine Alfredo quasi dispiace. Si tratta di un piatto amato e conosciuto dalla semplicità disarmante, talmente tanto celebre che i supermercati statunitensi sono pieni di vasetti contenenti il condimento già pronto. La storia della salsa Alfredo è piuttosto divertente, anche perché è l’unica ricetta che, effettivamente, è nata in Italia e, precisamente, a Roma. Qui, il proprietario di un ristorante preparò un piatto di pasta molto sostanzioso, ma incredibilmente semplice: delle fettuccine di semola condite con burro e parmigiano. La leggenda vuole che una coppia di attori americani in viaggio di nozze capitò nel locale e si innamorò a tal punto della ricetta da esportarla, consegnandola all’immortalità ovunque, tranne che da noi.
Spaghetti con le polpette
Sono talmente celebri che persino Lilli e il Vagabondo, nel noto film Disney, banchettano con questo piatto. Effettivamente, soprattutto al Sud, c’è l’usanza di impiegare il sugo avanzato delle polpette per condire la pasta, ma si tratta di un riutilizzo: le ben note palline sono e restano un antipasto o un secondo. Gli americani, invece, le adorano ed è una delle ricette considerate italiane più diffuse e celebri.
La pizza "pepperoni" (e quella con l’ananas)
Un brivido gelido corre lungo la nostra schiena solo nominandola: parliamo di lei, della famigerata e al tempo stesso celeberrima pizza “pepperoni”. Contrariamente a quanto suggerirebbe il nome, è una pizza farcita con il salame piccante, che viene chiamata così per la confusione che si viene a creare tra i peperoni italiani e il termine inglese pepper: se ti dovesse venire voglia di ordinarla, ricordati di questa piccola differenza. Un altro accostamento che per noi italiani è semplicemente raccapricciante e che all’estero, invece, ha un incredibile successo, vede la pizza condita con il prosciutto e l’ananas. Ebbene sì.
Il garlic bread
L’incredibile quantitativo di aglio presente nel garlic bread, un pane imbottito con questo ingrediente, è considerato in molti paesi una vera e propria arma. Si tratta, banalmente, di una bruschetta pesantemente aromatizzata cui spesso viene aggiunto anche il burro; è spacciata per tricolore, nell’errata convinzione che la cucina del nostro paese sia funestata dalla massiccia e costante presenza dell’aglio pressoché ovunque.
La salsa marinara
Non lasciarti ingannare dal nome o dalla pizza nostrana col medesimo nome: la marinara sauce è un sugo di pomodoro composto da un soffritto a base di sedano, cipolla, carote, moltissimo aglio e un insieme di erbe odorose. Viene usata per condire qualsiasi altro piatto, ma in Italia siamo certi che non sia mai arrivata. Spesso è utilizzata per condire la parmigiana di pollo, un’altra assurda variante.
La parmigiana di pollo
No, non è un errore: all’estero le melanzane vengono sostituite dal pollo fritto. Considerando la cura quasi maniacale che noi italiani mettiamo nella realizzazione di questo ghiotto piatto unico appartenente alla migliore tradizione siciliana e napoletana, è inutile dire quanto sconcerto ci susciti vedere questa bizzarra variante.
Gli spaghetti alla bolognese
Nessuno a Bologna conosce gli spaghetti alla bolognese. Il nome potrebbe trarre in inganno per via del ragù, frutto, lui sì, di una lunga tradizione nostrana e di una specifica preparazione, ma se vedi su un’insegna questo nome, fuggi: sei davanti a un ristorante turistico.
Pasta alla carbonara
La pasta alla carbonara è una ricetta semplice e complicatissima al tempo stesso, di cui Roma e l’Italia intera sono fiere: è per questo che la rivisitazione d’oltreoceano ci spiazza. Inutile dire che il guanciale viene sostituito con il bacon, quello sarebbe il problema minore. Il dramma vero è che per qualche oscura ragione all’estero la troviamo “arricchita” con l’immancabile aglio ed – eresia – lo yogurt o la panna, nel vano tentativo di ricreare la particolare cremosità propria della ricetta, data, com’è noto, dall’uovo e da un goccio d’acqua di cottura. Ogni commento ulteriore è superfluo.
L’italian dressing
A cosa si riferirà mai questo nome sontuoso che richiama la nostra tradizione nel mondo della moda? A una salsa – di nuovo – mai vista né sentita in Italia. Viene impiegata soprattutto per condire le insalate che da noi sono insaporite unicamente con l’olio e con l’aceto. Ha una consistenza densa ed è fatta con una serie di ingredienti e spezie su cui, come ormai immaginerai, spicca l’immancabile aglio.
Cappuccino a fine pasto
Il cappuccino è una bevanda assolutamente italiana, su questo siamo tutti d’accordo, ma berla a fine pasto non è esattamente nelle nostre abitudini. Noi preferiamo concederci una bella tazza schiumosa al punto giusto a colazione o, al massimo, la ordiniamo al bar o la prepariamo nella nostra cucina durante il pomeriggio, ma non subito dopo il pranzo, come invece è normale fare all’estero. Tra i peccati commessi, però, occorre dirlo, questo ci pare proprio il meno grave.